VITIGNO DEL MONICA

La Storia

L’ origine del Monica è controversa, una delle tesi più probabili è che questo vitigno, proveniente dalla Spagna, sia stato introdotto in Sardegna nell’ XI secolo d.C. in epoca aragonese, in qualche zona infatti viene chiamato “Uva di Spagna”. Sviluppatosi inizialmente nella zona di Alghero, si è diffuso poi nel resto dell’isola grazie all’opera dei Monaci Camaldolesi che iniziarono a coltivarlo in terreni vicini ai loro conventi. Il nome “Monica” con cui oggi sono conosciuti il vitigno e l’omonimo vino deriverebbe infatti dai monaci di Camaldolesi. Meno accreditata sembra invece la teoria secondo la quale l’origine del vitigno nell’isola risalirebbe al tempo dell’ invasione dei Mori in Sardegna.

Sinonimi di Monica:
Monaca, Monica di Spagna, Mora, Niedda mora.

Vitigno del Monica

Il Monica è un vitigno a bacca rossa tra i più diffusi in Sardegna. Dal punto di vista ampelografico le caratteristiche del Monica riguardano la foglia di medie dimensioni, orbicolare, pentalobata, di colore verde chiaro, con margine a dentellatura regolare, pagina superiore bollosa, pagina inferiore aracnoidea. Il grappolo è abbastanza grande, semi- spargolo, cilindrico, spesso alato, con acini medi di colore nero – violaceo. La buccia è leggermente pruinosa, consistente, di medio spessore; il succo, incolore, ha sapore neutro. L’uva Monica matura in terza epoca. E’ un vitigno di media vigoria, che richiede sistemi di allevamento mediamente espansi, con potatura corta; la produzione del Monica è alquanto elevata e costante, possiede, inoltre, una discreta adattabilità a diverse condizioni pedoclimatiche, anche se fornisce i migliori risultati in aree a clima caldo – asciutto e su suoli a matrice calcarea, anche tendenzialmente argillosi. E’ dotato di una buona resistenza alle avversità meteoriche ed all’Oidio, un po’ meno alla Peronospora.

Vino Monica

Il vino “Monica di Sardegna” deve essere ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti composti dal vitigno Monica almeno per l’85%. Possono concorrere altri vitigni a bacca nera, non aromatici, raccomandati o autorizzati nella regione sarda presenti nei vigneti fino ad un massimo del 15%. Le uve devono essere prodotte nell’ambito territoriale della Sardegna.
Le uve destinate alla vinificazione devono assicurare al vino “Monica di Sardegna” una gradazione alcolica complessiva minima naturale di gradi 10,5. Nella vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti, tradizionali della zona, atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche. Il vino “Monica di Sardegna” non può essere immesso al consumo prima del 31 marzo successivo all’annata di produzione delle uve.
Il vino “Monica di Sardegna” è caratterizzato da un colore rosso rubino chiaro, brillante, tendente all’amaranto con l’invecchiamento. Il suo odore è intenso, etereo e gradevole. Ha un sapore asciutto oppure amabile, sapido con caratteristico retrogusto. La gradazione alcolica minima complessiva deve essere di 11 gradi. Ha un’acidità totale minima: 4,5 per mille ed un estratto secco netto minimo: 18 per mille.